lunedì 4 gennaio 2010

Lesson number 8: API.. che non pungono!


Vi siete mai resi conto di quanto siano in comunicazione fra loro gli strumenti del Web 2.0? Se no, sappiate che Facebook e Twitter parlano fra loro e non sono gli unici. Come? Attraverso le API.

Tecnicamente, le Application Programming Interface API (Interfaccia di Programmazione di un'Applicazione), sono ogni insieme di procedure disponibili al programmatore, di solito raggruppate a formare un set di strumenti specifici per un determinato compito. È un metodo per ottenere un'astrazione, di solito tra l'hardware e il programmatore, o tra software a basso ed alto livello. Le API permettono di evitare ai programmatori di scrivere tutte le funzioni dal nulla. Le API stesse sono un'astrazione: il software che fornisce una certa API è detto implementazione dell'API.

Parlano in termini più semplici le API permettono l'interoperabilità tra siti, e cioè di pubblicare informazioni sui maggiori siti di socialnetwork attraverso un'unica azione, non accedendo quindi ogni volta a molteplici pagine complicandoci così la vita. E' possibile ad esempio pubblicare su Facebook i cinguettii di Twitter attraverso una semplice applicazione chiamata Twitter Updater, oppure fare esattamente il contrario, quindi gestire Twitter tramite Facebook, a saconda delle esigenze . E ce ne sono molti altri. Anche Linkedin e Twitter possono rimanere in contatto tramite un appliazione apposita del socialnetworking.

Interessanti sono inoltre i numerosi siti di pubblicazione di dati multimediali su Twitter: Da TwitPic, a TinyURL e Bit.ly (rispettivamente siti per pubblicare foto e url troppo lunghi per i 140 caratteri di Twitter) semplicemente inserendo i dati di LogIn del proprio account Twitter per l'appunto.

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